domenica 9 luglio 2023

Parco di Veio; percorso ad anello con partenza da Isola Farnese, passando per la Cascata della Mola e il Ponte sodo

 Bel tour della campagna romana, con la flora tipica del paesaggio laziale: querce, gelsi, verbasco, cardo, malva. Metà al sole e metà all'ombra, e in questa calda domenica estiva abbiamo sofferto un po'. Paesaggio a volte un po' monotono, ma improvvisamente appaiono resti della civiltà estrusca, che sembra fare tutt'uno con il paesagggio.Consigliabile in primavera e in autunno.

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giovedì 18 agosto 2022

Monte Camicia (2564 mlm) da Fonte Vetica passando all'andata per il Monte Tremoggia

Era tanto che volevo andarci (o tornarci?) e così un giovedì di agosto mi sono deciso. Sveglia alle 4, partenza alle 4,30 da Roma, arrivo alle 7. Ovviamente Rifugio Fonte Vetica chiuso; fortuna che avevo degli snack con me. Nessuno in giro (poi incontrerò parecchia gente, ma solo dopo le 8: il primo, un fotografo che scendeva dal Tremoggia). Percorso a destra della fonte poco segnato e molti alberi caduti, io però mi sono ostinato a seguire la traccia che avevo scaricato dal sito dei Montagnini (un sito ben fatto, sempre accurato e con ottime tracce). Incontrati funghi e lamponi nel bosco. Bel percorso, sicuramene meno erto di quello più diretto, ma molto ventoso prima e sul Tremoggia. Ed era una giornata di sole! Alla fine mi è sembrato non così esposto come dicono, tuttavia è un percorso inpegnativo, su sentieri rocciosi o ghiaiosi. Consigliati i bastoncini. 3 ore a salire e 2 a scendere, di buon passo.

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domenica 12 giugno 2022

Ritorno su Monte Gennaro (e tre!)

 Sono ritornato su Monte Gennaro per registrare una traccia più pulita. Così sono tornato a Marcellina e all'altezza del primo murales di Luis Gomez, "Teodora", un'anziana abitante del paese e testimone del passato industriale del posto, una ex cava di calcare i cui manufatti sono stati abbelliti dai murales dell'artista, ho girato a sinistra in via del prato favale. Sono 7 chilometri asfaltati che portano alla partenza del sentiero, dove si può parcheggiare. Il sentiero è abbastanza ben tracciato, con bandierine e qualche freccia rossa, però è facile perdersi. Quasi sempre nel bosco, è adatto all'estate. A fine maggio, inizio giugno si trovano le fragoline di bosco.

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martedì 4 gennaio 2022

Monte Gennaro, o Monte Zappi (1271 mlm); dalla vecchia miniera sopra Marcellina

Dalla vecchia miniera d'oro sopra Marcellina (bellissimo il murales dell'artista Luiz Gomez che riproduce il volto di una vecchia minatrice, Teodora) si percorrono altri 6,5 km di strada asfaltata, finchè non termina e inizia il sentiero. Da qui si prosegue seguendo i segnali, a volte ben visibili, a volte meno: consigliabile seguire la traccia su un software di navigazione escursionistica. Panorama invernale e cima piena di nebbia. Fortunatamente la temperatura mite ha reso piacevole questo facile percorso, ma da non sottovalutare per la possibilità di perdersi.

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venerdì 6 agosto 2021

Ritorno sul Monte Pellecchia (1370 mlm) (dalla Pineta di Monteflavio. Anello in senso orario: consigliato!)

Sono tornato sul percorso  fatto con Walter l'anno scorso non una ma due volte, per registrare una traccia fatta bene, con i waypoints nei punti in cui ci sono biforcazioni. Sì, perchè sul Pellecchia è facile perdersi senza navigatore, le bandierine ormai tendono a scolorirsi e non sono nè molte nè evidenti. Poi meglio fare l'anello in senso orario, si segue meglio la traccia. Percorso ottimo in estate, per lo più nel bosco, anche in alcuni tratti in cresta!

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domenica 20 settembre 2020

Domenica 20 settembre 2020: Ritorno al Lago del Turano

Ritorno al Lago del Turano, per completare il giro che avevo interrotto per le battute di caccia al cinghiale (!). Corsa completa intorno al lago, con attraversamento dei 3 ponti. Fare attenzione al ritorno all'8° km a imboccare la stradina in basso a destra, bloccata agli automezzi al 9° km ma transitabile a piedi, facendo molta attenzione alle buche profonde provocate dalle ruspe introno alla frana (quasi un trail! Ma solo quel breve tratto; bici: in spalla!). Giornata piena di motociclisti.
P.s. non contate su Spotify, perchè, a parte Castel di Cora, intorno al lago non ho trovato connessione. Meglio un vecchio mp3 player!
 
Monte Antuni                                                                                                   
 
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venerdì 19 giugno 2020

Venerdì 19 giugno 2020: Monte Pellecchia (1 370 m.) da Monteflavio

Col mio amico Walter e suo figlio tredicenne Andrea sono tornato dopo 9 anni sul Pellecchia, facendo un anello che ci ha consentito di salire in cresta sia del Monte (1368 m.) che del Pizzo Pellecchia (1325 m.). Piacevole camminata, un pò lunghetta (sarà l'età che avanza!): 3 ore all'andata e così al ritorno, per un totale di 14 km. Percorso copiato da Wikilok, tracciato da Swisscow. Percorso facile, da fare con attenzione per non perdersi. Al ritorno nel bosco, perciò ottimo d'estate. Fragoline in questo periodo. Resti di un aereo caduto nel 1960 lungo il percorso di ritorno.
 
 
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sabato 11 gennaio 2020

11 gennaio 2020: Giro del Lago del Turano

Corsa al Lago del Turano in un paesaggio veramente appenninico, accompagnato da un clima invernale (- 4° alle 8:00, brina sui rami e ghiaccio sull'asfalto in ombra). Poche macchine, forse 20 in tutta la mattinata, basta arrivare prima dei motociclisti (mezzogiorno e passa). Si può fare in 4 ore camminando. Avrei voluto completare il giro con l'ultimo ponte verso Paganico, ma era in corso una battuta di caccia al cinghiale!
Il lago e Castel di Cora da Paganico



venerdì 3 gennaio 2020

Domenica 27 ottobre 2019: dalla Madonnina al Rifugio Franchetti

Era  molto che volevo percorrere, o ripercorrere, questo facile sentiero che però porta presto in quota, ma la distanza da Roma lo rende poco pratico per escursioni domenicali. Dal piazzale della funivia si prende la cabinovia da poco rimodernata e molto comoda, e si sale subito a 2000 metri. Dalla madonnina si cammina su sentieri esposti e con tratti di corda fino al rifugio Franchetti, a 2433 metri. in 3 ore si sale e si scende, ma bisogna prevedere una pausa al rifugio, che abbiamo trovato chiuso, ma abbiamo comodamente mangiato e riposato sul terrazzo panoramico.

Domenica 13 Ottobre 2019: Anello ai Prati di Cottanello

Percorso facile e breve, adatto alle famiglie con bambini, sempre in ombra e quindi adatto all'estate (sempre che non ci siano troppe mosche perchè è zona di pascolo per gli animali). Le casette sembrano la rappresentazione in scala reale di un presepe, e infatti a Natale la Proloco di Cottanello organizza un presepe vivente. Da visitare anche il caratteristico borgo vicino, e l'Eremo di San Cataldo.


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Eremo di San Cataldo

Cottanello


domenica 29 settembre 2019

29 settembre 2019: da Le Vedute al Santuario della Santissima Trinità e ritorno

Sono tornato con il mio amico Roberto sul sentiero 22 dei Simbruini, che dalle Vedute porta al Santuario della Santissima Trinità. Un'escursione tranquilla per provare l'app Oruxmap, un software per cellulare che permette di registrare tracce e seguire rotte proprio come un vero navigatore.
Ma ne parlerò in un capitolo a parte.


domenica 22 settembre 2019

2019.09.15 Si torna a pubblicare! Gran Giro della Pineta Sacchetti

Dopo molto tempo si torna a pubblicare, gli impegni di lavoro e un po' di pigrizia avevano interrotto questo lavoro di memoria. Non che abbia smesso di camminare, ma in fondo sono tornato sempre sugli stessi tracciati e non ho percorso nuovi itinerari. Mi piace pubblicare questo percorso, perché  è un nuovo percorso ed è nel cuore di Roma, a pochi passi da casa.
Era parecchio tempo che volevo esplorare il Parco della Pineto, in zona chiamato La Pineta Sacchetti, un'eredità dei principi Torlonia e un piccolo scrigno di macchia mediterranea nel cuore di Roma.
Il Parco Regionale Urbano del Pineto, istituito con Legge Regionale nel 1987, si estende per 240 ettari tra Via della Pineta Sacchetti e Via Trionfale. La parte che costeggia Via della Pineta Sacchetti è quella più frequentata, da famiglie con bambini, runners e dalla comunità filippina la domenica: la presenza dei pini offre ombra costante e frescura, specie in estate (in realtà si corre male per la polvere, le radici, e la brevità dei percorsi, ma va bene per cominciare). La parte che scende nella Valle dell'Inferno (si chiama proprio così) sottostante è la più selvaggia, e anche i sentieri non sono facilissimi, scavati dall'acqua nella sabbia (eredità dell'origine marina del luogo) in canali ripidi e sabbiosi. Però permettono di camminare all'ombra di cespugli di mirto, di ginestra e di genzianella, i querce da sughero e lentisco, e sembra di immergersi nella natura incontaminata di secoli fa. Un'esperienza da provare.


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sabato 26 luglio 2014

2014.07.26 da Guadagnolo al Santuario della Mentorella

Breve ma piacevole percorso, in gran parte su asfalto, che dal paese di Guadagnolo (Capranica Prenestina) porta al famoso Santuario della Mentorella, antico monastero benedettino, forse il più antico d'Europa.Tutte le volte che sono venuto ho trovato pioggia, ma l'altezza del luogo (1.200 mlm) giustifica questa brutta giornata in piena estate. Il monastero è molto suggestivo, arroccato e solitario, e giustifica l'attaccamento del papa Giovanni Paolo II a questo luogo (ci veniva anche in incognito). In una fessura della roccia si trova la grotta di San Benedetto, dove il santo visse per un paio d'anni. I monachi sono molto ospitali e ci hanno offerto dolci e bevande. Se la camminata mette fame, la soluzione è fermarsi da Romano, ristorante di Guadagnolo che offre piatti abbondanti e gustosi a prezzo contenuto. Suggestivo è anche l'aspetto da antica osteria.



venerdì 25 aprile 2014

2014.04.25 Dal Rifugio Angelo Sebastiani al Monte Terminillo

Una splendida giornata per festeggiare il giorno della liberazione in alta montagna. Quest'anno l'inverno si è prolungato fino a fine aprile, quindi parte del sentiero era ancora innevato. Non abbiamo indossato i ramponi, ma abbiamo dovuto usare un pò la piccozza. Breve ma intensa, la salita per la via normale al Terminillo riserva sempre un piacere, sarà per lo stare sempre in cresta o il paesaggio che regala una giornata spazzata dai venti, o sapere che al ritorno ci aspetta la cucina del rifugio. La tracciatura del sentiero era ben visibile nonostante la neve, che specialmente in vetta ci ha regalato uno spettacolo unico.


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Bob and Me
 (foto Teratone)

Crochi (foto Teratone)



lunedì 7 aprile 2014

2014.04.06 Monte Terminilletto


Speravo di arrivare in cima al Terminillo, ma la strada al rifugio era bloccata a Pian delle Valli. Pericolo di valanghe, hanno detto. Non si poteva rinunciare ad una bella camminata sulla neve, la giornata era stupenda! Così, lasciati moglie e figli a giocare con la neve, mi sono diretto sul Monte Terminilluccio (1.864 mlm), la vetta piena di antenne che si trova sopra Pian delle Valli. Ho voluto provare questa volta ad usare il cellulare per tracciare il percorso, ma il collegamento internet non funzionava e quindi non ho riportato alcuna traccia. In compenso ho fatto alcune foto e su quelle ho tracciato il percorso, che peraltro era ben visibile. Niente di che, una camminata di mezz'ora  in salita e di un quarto d'ora in discesa, ma estremamente intensa e piacevole. Però, da fare attrezzati, meglio se con racchette e bastoncini (che noleggiano a Pian delle Valli, ma dalle 10 in poi!)


martedì 6 agosto 2013

2013.08.05 Concerto al Rifugio Sebastiani (Massiccio Velino Sirente)

La traccia è nel post precedente. Sono tornato con i bambini al rifugio Sebastiani per seguire il concerto di Pierino e il lupo di Prokofiev, in occasione del 150° anniversario del CAI. Che dire? Lo scenario valeva da solo  la fatica della salita, specie in estate, mentre il caldo imperversava a Roma, dato che il percorso è per più di metà nel bosco (peccato che le mosche si fossero rifugiate tutte lì). Ma la magia di ascoltare un esecuzione di 7 artisti del Teatro dell'Opera di Roma, come la mastercard, non ha prezzo. Complimenti al Rifugio Sebastiani e al suo ricco programma estivo.


lunedì 18 giugno 2012

2012.06.17 Capo di Pezza-Rif. Sebastiani (Massiccio Velino Sirente)



Finalmente ho raggiunto il rifugio Sebastiani (anche se in realtà è probabile che ci sia già stato, ma non  ricordo quando). Dopo una tranquilla camminata per lo più nel bosco, la polenta di Eleonora Saggiolo, gestrice del rifugio, e autore del libro "50 ricette 50 rifugi" è quello che ci vuole per assaporare la piena felicità del corpo e della mente. Peccato per mosche e pulci, presenti in gran numero all'esterno del rifugio. Percorso estivo, da considerare il ricco programma ludico-culturale  dei weekend (http://www.rifugiovincenzosebastiani.it/appuntamenti_2.html)

sentiero (Delogu)
Piani di Pezza (Delogu)
Val Puzzillo (Delogu)
Viole di Eugenia (Delogu)
Myosotis, o Non ti scordar di me (Delogu)
Foglie (Delogu)

lunedì 10 ottobre 2011

2011.10.09 Da La Farnesiana a Luni sul Mignone (Monti della Tolfa)

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Purtroppo la traccia è andata persa. Comunque una bellissima camminata, tutta in piano attraversando una natura selvaggia e a tratti western. Obbligatoria una torcia di media potenza, le gallerie sono belle ma lunghe. Consigliabile d'estate, concludendo con un tuffo nel Mignone, scendendo a destra del ponte prima della vecchia stazione di Monte Romano. Chissà se le foto di Roberto rendono le sensazioni provate...

IMG_3469_lznAl km 84.100 dell'Aurelia svoltare a destra e proseguire per 10 km seguendo le indicazioni Borgo della Farnesiana. Parcheggiare di fronte all'edificio e proseguire a piedi sulla carrareccia. Trovata la strada asfaltata scendere a sinistra verso la vecchia stazione di Allumiere.
Proseguire per cunicoli  e tratti all'aperto fino al ponte sul Mignone. Dopo sulla destra in alto resti di costruzioni etrusche, sulla sinistra l'edificio della vecchia stazione di Monte Romano, in basso si può scendere a prendere il fresco del fiume.
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lunedì 19 settembre 2011

Monti Simbruini: l'anello del monte Autore 18.09.11


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Piacevole percorso, durato 6 ore (il dato non appare su Wikiloc). E' il classico anello che passa per il santuario e il Monte Autore.

Bosco (Delogu)
Paesaggio (Delogu)
Vallepietra (Delogu)
La Tagliata (Delogu)
Monte Autore (Delogu)




sabato 20 agosto 2011

Massiccio Gran Sasso: Il castello di Rocca Calascio 19.08.11

Ecco una bella e suggestiva passeggiata da fare con i bambini, particolarmente adatta per brevità, meta e paesaggio. Oltretutto non c'è possibilità di sbagliare: si raggiunge il paese di Calascio e subito all'ingresso del paese ci sono le indicazioni per la rocca (prima a destra e poi a sinistra). Volendo ci si può fermare, come abbiamo fatto noi, al parcheggio vicino al parchetto e, sia seguendo la strada asfaltata, sia un sentiero segnato da bandierine cai, si raggiunge il castello poco più su del paese abbandonato in meno di un'oretta. Oppure si può proseguire in macchina fin sotto al paese abbandonato e a quel punto rimane solo da attraversare il paese (10 minuti). Il castello, una vecchia torre di sorveglianza alto medioevale poi ingrandita nel quattrocento, si trova a quota 1500. Noi l'abbiamo trovato aperto e visitabile, gratuitamente. La vista sui massicci del Gran Sasso a nord e sull'altopiano di Navelli a sud è eccezionale, così come il silenzio che ti circonda.


lunedì 15 agosto 2011

Massiccio Sirente Velino: Monte Sirente, via normale (sentiero cai n°13) 14.08.11

Bella camminata, non difficile, ma lunga (almeno 3 ore, sola andata) e faticosa nell'ultimo tratto, dalla fonte Caperno. La  prima parte, molto rilassante, fino alla Bocchetta di Prato del Popolo, è nel bosco, dopo è una carrareccia ben tenuta fino alla fonte Caperno. Da qui fare attenzione ai radi segnavia: è facile perdersi. Consigliabile nelle stagioni intermedie, e da evitare con nebbia e brutto tempo: è tutto scoperto e i segnavia spesso si perdono, perché su roccette. Meglio avere con sé un buon navigatore!

Visualizza Massiccio Sirente Velino: il Sirente da Ovindoli 14.08.11 in una mappa di dimensioni maggiori
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Val d'Arano, Parcheggio
Bivio quota 1340: a sinistra
Valico del Prato del Popolo
Deviazione a destra, quota 1.720 m
Fonte Caperno, 1.848 m
Monte Sirente, 2.348 m
Dalla piazzetta di Ovindoli girare a destra seguendo le indicazioni per il Monte Sirente, proseguendo sempre diritto fino a raggiungere e superare un maneggio (sulla sinistra), e raggiungendo dopo circa un chilometro un' area dove si può parcheggiare, e un cartello vieta di proseguire oltre con la macchina. Dopo poco, a quota 1.340 m., ad un bivio proseguire a sinistra, dove c'è la sbarra. Il sentiero è nel bosco fino al Valico del Prato del Popolo (1.607 m). Fin qui è una buona strada in terra battuta, dopo si piega a sinistra e si prosegue su un buon itinerario, ma leggermente più sconnesso. Anche senza segnavia il percorso è evidente. A quota 1.720 m, dopo circa un chilometro,  prendere la pista che sale verso nord. Da qui il percorso è ancora evidente fino alla Fonte Caperno (priva d'acqua!) a 1.848 m. La fonte si trova sulla destra, in basso rispetto al sentiero, invece bisogna individuare a sinistra i segnavia che conducono verso Nord Est. Da qui in poi sono fondamentali per seguire il sentiero, anche se la cima è abbastanza evidente. La difficoltà è data dal fatto che sono tutti su piccole roccette, a parte qualche ometto, e si trovano parecchi segnavia di vecchi tracciati (ovviamente le bandierine non sono numerate!). L'ultimo tratto è quello più faticoso (fin adesso era stata una passeggiata) ma il panorama in cima ripaga dell'energia spesa. E' bene anche al ritorno fare attenzione ai segnavia, perche si perde la traccia facilmente, anche se la direzione è quella del monte della Magnola, che si riconosce bene per le sue deturpanti piste da sci.

domenica 7 agosto 2011

Massiccio Sirente Velino: da Rocca di Mezzo al Rifugio Sebastiani per i Piani di Pezza 07.08.11

Escursione funestata da un piccolo infortunio a mia figlia. Niente di grave, però poco dopo metà strada la nostra famigliola è costretta a rientrare. Ho postato comunque la traccia e delle indicazioni di percorso.

Visualizza Massiccio Velino Silente: Dai Piani di Pezza al rifugio Sebastiani 07.08.11 in una mappa di dimensioni maggiori
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Rocca di Mezzo - Via di Pezza 
Parcheggio Vado di Pezza
Capo di Pezza
Bivio Val Cerchiata, 1790 m.
Da Rocca di Mezzo (AQ) si prende via di Pezza, seguendo le indicazioni per il ristorante Rifugio del Lupo. Si raggiunge dopo circa 4 km. un grande piazzale, in località Vado di Pezza (1.468 m.). Da qui, andando prima a sinistra di fronte al Ristorante Rifugio del Lupo e poi girandogli intorno a destra, si potrebbe proseguire in macchina fino a Capo Pezza (1.535 m), seguendo una dissestata carrareggia di 5 km. ma è sicura solo per i fuoristrada. A Capo di Pezza un divieto impedisce di proseguire oltre in macchina, e poco oltre un cartello ci indica il sentiero per il Sebastiani, sulla destra. Il tracciato è ben segnalato con i classici segnalini bianco\rossi (sentiero A1 del CAI) Si prosegue nel bosco. A 1.790 metri un cartello a un bivio ci indica il sentiero per il Sebastiani sulla destra. Si prosegue uscendo dal bosco. Il sentiero si inerpica fino alla cresta, o Cimata di Pezza: da qui si gode la vista sulla valle del Puzzillo e sul Rifugio Sebastiani, sotto le pareti del Costone della Cerasa.

lunedì 25 luglio 2011

Monti Simbruini: girovagando intorno al Monte Autore 24.07.11

Splendido anello intorno al Monte Autore, fra le montagne forse più belle e più alpine fra quelle che circondano Roma, attraversando affollate aree picnic e sentieri in mezzo ai boschi dove non si incontra anima viva, 17,4 km di totale immersione nella natura. E dire che era cominciata male...

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Parcheggio Monna dell'Orso 1.633 m.
Stazione Metereologica, 1.670 m.
Le Vedute, 1.773 m.
Fonte Gli Scifi, 1.687 m.
Santuario della Santissima Trinità  
Cartello per il Campo della Pietra
Rifugio SAIFAR, 1.328 m.
Svolta in mezzo al cespuglio
Pasticceria all'ingresso di Subiaco
Quando sono arrivato, alle 8,30 il tempo non era dei migliori: il cielo era nuvoloso, ma non c'era nebbia; quindi ho deciso di proseguire fin dove sarei potuto arrivare. Il sentiero fino alle vedute è una  ampia carrareccia (volendo si arriva alle Vedute anche in macchina). Lungo il percorso, una stazione metereologica sembra un osservatorio. In mezz'ora si arriva a Le Vedute, punto panoramico dove si gode la vista delle cime più alte del Parco dei Simbruini:  il MonteTarino (1961m.), il Monte Cotento (2015 m.) ed  il Monte Viglio (2156 m.). Da qui si prosegue in basso per il santuario. Dopo alcune croci si incontra l'unica fonte perenne dei Simbruini, la Fonte della Fossagliola, o Gli Scifi (1.687 m.). Il tempo va migliorando e lentamente si apre e in un ora si arriva al Santuario della Santissima Trinità. (1.337 m.), antico luogo di culto dove si conserva un affresco bizantineggiante rappresentante la trinità (piuttosto raro). Attenzione alla domenica! E' molto affollato, perchè il santuario è molto venerato nella zona, c'è un fiorente mercato di bancarelle e la folla rallenta il passaggio.Da qui bisogna raggiunger l'area parcheggio, dritti e in alto, e cercare di fronte il cartello che indica il percorso, che attraversa il bosco di fronte. Si scende nel bosco fino al Campo della Pietra, un ampio pianoro dove al alto opposto si trova in Rifugio SAIFAR (1.328 m.). Non pensate di entrare dentro a rifocillarvi: è recintato come fosse proprietà privata! Io comunque ho fato tappa qua, e dopo essermi rifocillato, sono ripartito per un sentiero, non molto distinto, che prosegue in direzione Colle Cerasuolo, nel bosco di fronte al rifugio, in mezzo alle due strade che vanno a nord e a sud. Da qui in poi è stato meraviglioso: quattro ore senza incontrare anima viva, nel silenzio delle faggete. Era veramente surreale. Mi sono aiutato col navigatore per trovare la svolta a sinistra che mi riportava verso il Monte Autore, perché passava in mezzo a un cespuglio (vedi foto). Poi ho seguito un torrente in secca che risaliva l'Autore. Nel bosco ho perso il segnale, e mi sono aiutato con la bussola, direzione sud. Un bel mazzo però l'ultimo tratto nel bosco, ripido e scivoloso! Vedere la luce appena sotto la cima del Monte Autore non mi è sembrato vero. Sarei potuto salire in cima in 10 minuti, ma ero stanco e ho seguito la traccia che portava a Le Vedute. Alle quattro, dopo 7 ore di camminata, ero al parcheggio di Monna dell'Orso. Alle cinque (non apre prima al pomeriggio) ero a prendere un cabaret di paste all'ottima pasticceria all'ingresso di Subiaco: da provare!