lunedì 15 agosto 2011

Massiccio Sirente Velino: Monte Sirente, via normale (sentiero cai n°13) 14.08.11

Bella camminata, non difficile, ma lunga (almeno 3 ore, sola andata) e faticosa nell'ultimo tratto, dalla fonte Caperno. La  prima parte, molto rilassante, fino alla Bocchetta di Prato del Popolo, è nel bosco, dopo è una carrareccia ben tenuta fino alla fonte Caperno. Da qui fare attenzione ai radi segnavia: è facile perdersi. Consigliabile nelle stagioni intermedie, e da evitare con nebbia e brutto tempo: è tutto scoperto e i segnavia spesso si perdono, perché su roccette. Meglio avere con sé un buon navigatore!

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Val d'Arano, Parcheggio
Bivio quota 1340: a sinistra
Valico del Prato del Popolo
Deviazione a destra, quota 1.720 m
Fonte Caperno, 1.848 m
Monte Sirente, 2.348 m
Dalla piazzetta di Ovindoli girare a destra seguendo le indicazioni per il Monte Sirente, proseguendo sempre diritto fino a raggiungere e superare un maneggio (sulla sinistra), e raggiungendo dopo circa un chilometro un' area dove si può parcheggiare, e un cartello vieta di proseguire oltre con la macchina. Dopo poco, a quota 1.340 m., ad un bivio proseguire a sinistra, dove c'è la sbarra. Il sentiero è nel bosco fino al Valico del Prato del Popolo (1.607 m). Fin qui è una buona strada in terra battuta, dopo si piega a sinistra e si prosegue su un buon itinerario, ma leggermente più sconnesso. Anche senza segnavia il percorso è evidente. A quota 1.720 m, dopo circa un chilometro,  prendere la pista che sale verso nord. Da qui il percorso è ancora evidente fino alla Fonte Caperno (priva d'acqua!) a 1.848 m. La fonte si trova sulla destra, in basso rispetto al sentiero, invece bisogna individuare a sinistra i segnavia che conducono verso Nord Est. Da qui in poi sono fondamentali per seguire il sentiero, anche se la cima è abbastanza evidente. La difficoltà è data dal fatto che sono tutti su piccole roccette, a parte qualche ometto, e si trovano parecchi segnavia di vecchi tracciati (ovviamente le bandierine non sono numerate!). L'ultimo tratto è quello più faticoso (fin adesso era stata una passeggiata) ma il panorama in cima ripaga dell'energia spesa. E' bene anche al ritorno fare attenzione ai segnavia, perche si perde la traccia facilmente, anche se la direzione è quella del monte della Magnola, che si riconosce bene per le sue deturpanti piste da sci.